GARA OIPES del 24 marzo 2024
PANTUSO AURORA (juniores) > 1° classificata kata
GIOLITO DANIELE (under 21) > 1° classificato kata
EL GHANDOUR DALIA (juniores) > 3 ° classificata kata
CHIERICI GIOVANNI (esordienti) > 3° classificato kata
ARALDI MARCO (juniores) n.c. kata
BARUFFALDI ANITA (esordienti) n.c. kata
BOLLANI ITALO (cadetti) n.c. kata
RIZZARDI LEONARDO (juniores) n.c. kumite
>>> PROGRAMMA ESAMI DI PALESTRA 2024 <<<
La pratica del karate si basa su 4 pilastri fondamentali: kihon, kata, kumite e Bunkai.
La parola KIHON è formata da due sillabe: KI (le fondamenta) e HON (le basi). A mio parere questa è l'essenza di tutte le Arti marziali ramificandosi in mente e corpo, sviluppando un bagaglio completo della conoscenza. Il kihon è l'insieme di tecniche fondamentali che accrescono le nostre capacità coordinative e condizionali; è la ripetizione di tecniche singole o multiple in una sequenza prestabilita, che si pratica prevalentemente singolarmente a mani nude, a coppie o con l'ausilio di strumenti tradizionali come gli scudi colpitori o il sacco da boxe.
Il KATA è un insieme di tecniche, concatenate in modo da costituire una sequenza che simula un vero e proprio combattimento. Letteralmente "kata" in giapponese significa "forma", identifica un parte fondamentale dell'insegnamento di tutte le arti marziali giapponesi. I kata sono "i libri di testo" in cui è racchiuso tutto l'insegnamento tramandato da secoli di pratica. I kata sono stati tracciati dai vari maestri che ne hanno formalizzato le tecniche, è una sequenza che rappresenta un "combattimento reale con avversari immaginari". Studiando e applicando il kata con costanza se ne possono estrapolare, sotto la guida di un maestro, un moltitudine di tecniche e di stili diversi di combattimento, ognuno derivante dalla scuola del maestro che lo ha elaborato. Sono una vera e propria miniera da cui il praticante, novizio od esperto, può attingere e scoprire continuamente nuove tecniche e nuove idee per migliorare la sua arte. I kata riconosciuti della Scuola Shotokan Ryu sono divisi in tre gruppi: shitei kata (kata di base), sentei kata (kata avanzati) e tokui kata
(kata superiori).
Il KUMITE è il "combattimento" che significa "incontro" (kumi) di "mani" (te) e va inteso proprio come un "confronto" non uno "scontro", in cui ogni praticante legge i movimenti dell'avversario. Il kumite viene studiato in varie forme, dalla più semplice e controllata detta "kihon kumite" (per i primi livelli) si passa per gradi al "ju kumite", il combattimento libero (per i livelli avanzati), fino ad arrivare al "jissen kumite" cioè il combattimento reale (solo per praticanti di livello superiore). Questi tre elementi sono inscindibili nella pratica del karate: dai kata si estrapolano le tecniche, le combinazioni e le strategie in essi racchiuse, si utilizza il kihon per tradurle in modelli di combattimento che poi verranno applicati nel kumite. Quest'operazione si può iniziare dopo un periodo di apprendimento di tutte le basi del karate, che generalmente dura quattro o cinque anni
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Il BUNKAI parola altosonante, che cosa è il Bunkai ? Si può definire l'espressione massima del karateka, l'applicazione del KATA nella sua più completa rappresentazione e si può definire, secondo me, il raggiungimento di un traguardo del percorso formativo per la ricerca della via (APPLICAZIONE DEL KATA).
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